Sono sempre stato attratto dalle sfide difficili.

Come fare cento chilometri di corsa a piedi, quando solo a sentir parlare di maratona mi venivano le bolle!

Come essere padre di tre figli, in un mondo dove è già complicato esserlo di uno!

Come fare al meglio il vigile del fuoco per più di trent'anni!

Ma la sfida più difficile è stata sicuramente quella di fissare in un libro le tante emozioni vissute, altrimenti destinate ad essere cancellate da quel gran macinatore che è il tempo.

Certo, delle belle foto possono sollecitare ricordi. Ma le pagine scritte fanno molto di più: raccontano, parlano alla mente e al cuore.

Questo è l'intento di questo libro, dove ho cercato di non scivolare nella retorica (so bene che gli eroi sono morti nei libri di scuola); pensando solo a trasferire sulla carta ore drammatiche, e altre piacevoli.

Quando ho scritto l'ultimo rigo, mi è uscita dalla bocca una frase: "Ecco, è fatto! Bisognava in tutti i modi che fosse fatto!" Forse ricordando tutte le volte che, tornando da un intervento particolare, mi chiedevo: perchè non essere uno scrittore per far vivere agli altri quello che avevo appena vissuto? Sicuramente pensando agli attacchi di panico provati davanti alla pagina bianca, che ti sta lì davanti, e ti fissa, vuota e minacciosa, aspettando di essere scritta.

Ora che "è stato fatto", spero che per voi sia come per il mio Editore, che ebbe a dirmi: "queste pagine sono come le ciliegie, una tira l'altra!"

Di una cosa sono certo. Leggendo saprete di più sul difficile, affascinante mestiere di vigile del fuoco. E ci vorrete più bene.